Nel caso in cui tu stia valutando l’acquisto di un’auto elettrica è giusto informarsi a fondo, soprattutto per quanto riguarda autonomiaL'autonomia di una batteria elettrica è la quantità di energia che essa può erogare in un determinato periodo di tempo. Si calcola dividendo la potenza massima della batteria (in watt)... Leggi, potenza della batteria e le modalità di ricarica, sia in giro che a casa propria.
Una delle domande più frequenti sulle auto elettriche riguarda proprio le opzioni di ricarica: in questo articolo abbiamo parlato delle colonnine di ricarica gratis e sul nostro sito trovi la mappa aggiornata delle stazioni di ricarica attive sul territorio.
Per ricaricare l’auto elettrica a casa ci sono diversi sistemi, dalle wallbox alle colonnine: andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Ricarica auto elettrica domestica: cosa serve
Partiamo dicendo che ricaricare l’auto elettrica a casa costa meno della metà delle colonnine super-veloci, e le batterie durano più a lungo. Serve però più tempo, recuperabile durante le ore notturne, così mentre dormi la tua auto fa il pieno.
Per ricaricare l’auto elettrica a casa ci sono diverse opzioni, a partire dall’acquisto di una wallbox o di una colonnina.
Le wallbox sono dispositivi di dimensioni compatte montati a parete, che si possono installare anche in garage e sono definite cariche lente, in quanto vanno dai 3 ai 22 kWhIl kWh è una misura di energia elettrica. Questa unità di misura è utilizzata per quantificare la quantità di energia consumata da un apparecchio elettrico in un determinato periodo di... Leggi, gestiscono la corrente alternata che ricevono e la trasformano in continua attraverso un caricatore integrato all’auto elettrica.
La colonnina elettrica domestica è invece un tipo di ricarica veloce che non necessita di ausilio per trasformare la corrente ricevuta, e può arrivare oltre i 22 kWh.
Oltre a wallbox e colonnine si può ricaricare l’auto elettrica anche con un caricatore auto elettrica casa; prima, però, dovrai controllare se il contatore di casa è in grado di resistere ad alti carichi per diverse ore.
Il contatore standard di casa il più delle volte è di massimo 3 kWh, una potenza che comunque si rivela sufficiente nel caso in cui utilizzi l’auto elettrica per piccoli spostamenti (non oltre gli 80 / 90 km, che si recuperano con una carica di dieci ore).
Se invece usi l’auto elettrica per spostarti su tratte più lunghe, ipotizziamo 180 km, ti serviranno 25 / 30 kWh e 10 ore di ricarica con un caricatore monofase da 13 A. In questo caso, però, il contatore da 3 kWh non basterebbe e dovrebbe avere una potenza compresa tra i 4,5 e i 6 kWh; con queste potenze puoi ricaricare l’auto elettrica anche di giorno, e in contemporanea con gli elettrodomestici normalmente in funzione durante le ore diurne.
Quindi, ancora prima di ipotizzare un sistema di ricarica casalingo, è bene capire la potenza del contatore: se hai una presa condominiale è preferibile usare una utenza personale per non ricadere sui consumi del condominio, anche perché le prese condominiali, di solito, hanno una potenza molto bassa.
A questo punto ti starai chiedendo come si fa ad aumentare la potenza del contatore e la risposta è molto semplice, ti basterà infatti contattare il tuo fornitore e inoltrare la richiesta. Il contributo in quota potenza per incrementi fino a 6 kW è stato ridotto grazie ad una agevolazione valida fino al 3 aprile del 2023, per un totale di 55,66 euro su ogni kW di variazione “a salire” (oltre alla quota fissa che già corrispondi da contratto).
Ora che abbiamo visto le questioni pratiche, facciamo un esempio concreto per capire meglio che tipo di ricarica garantisce un contatore potenziato a 6 kWh.
Se possiedi un’auto elettrica con batteria tra i 50 / 60 kWh e un contatore potenziato a 6 kWh, puoi distribuire la potenza totale domestica tra auto elettrica e altri elettrodomestici.
Il tempo di ricarica dell’auto elettrica a casa dipende dalla batteria e dalla potenza: destinando 4,5 kWh all’auto elettrica su un totale di 6, in dieci ore ottieni un pieno.
Con 6 kWh di potenza totale e una batteria da 50 kWh, invece, in circa 12 ore avrai una carica completa che si traduce in circa 300 km di percorrenza totali.
Per questo è importante sapere come e quando si ha intenzione di usare l’auto elettrica: se durante il giorno ti limiti a girare in città o a fare sempre lo stesso giro il consiglio è di ricaricare la batteria dal 20 all’80% (quindi non una ricarica totale), usando una carica con potenza ridotta. Va da sé che in questo caso una ricarica a casa di 3 kW, effettuata di notte, sarà sufficiente per ottenere una ricarica di circa 100 km.
Quanto costa ricaricare l’auto elettrica a casa
Per praticità la wall-box si acquista da chi ci fornisce l’energia o da chi ci vende l’auto, e visto il mercato sempre più simile a quello dei telefonini è soggetto a offerte continue.
In generale possiamo dire che le wallbox costano tra i 900 e 1.500 euro, ma esistono soluzioni più economiche così come più care. Esistono anche le wall box smart che, come suggerisce il nome, sono sistemi intelligenti in grado di sfruttare l’energia del contatore, riconoscendo da sole il carico da destinare agli elettrodomestici e alla vettura elettrica.
Il costo per una colonnina ricarica auto da tenere in casa comporta una spesa variabile a seconda delle prestazioni in grado di erogare; una colonnina monopresa a corrente alternata da 44 kW prevede una spesa tra i 7.000 e i 9.000 euro, mentre il costo degli apparecchi a corrente continua sale fino a un massimo di 29mila euro.