La produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabiliLe fonti di energia rinnovabile sono tutti quei tipi di energia che si ricavano da risorse naturali che si rigenerano nel tempo. Ciò significa che queste fonti non inquinano l'ambiente... Leggi ha raggiunto ormai un’efficienzaÈ il rapporto tra un risultato in termini di rendimento, merci, servizi o energia e l'immissione di energia. Leggi ragguardevole, grazie anche allo sviluppo e miglioramento continuo delle tecnologie utilizzate per convertire fonti come il sole, o il vento in energia elettrica.
Uno dei punti più delicati, considerato da molti utenti anche uno svantaggio, è quello della relativa difficoltà di accumulo dell’energia sviluppata in modo da poterla immagazzinare ed utilizzare quando i sistemi di produzione (ad esempio di notte per i pannelli solari) sono fermi. Per questo, sul mercato esistono accumulatori e batterie più o meno performanti e potenti, di vario taglio, che permettono proprio l’accumulo dell’energia prodotta anche se il costo, almeno per ora, è relativamente alto.
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Grazie però agli incentivi e sgravi fiscali messi a disposizione dal Governo, chi acquisterà uno di questi sistemi di accumulo avrà diritto ad un credito d’imposta che può arrivare, in alcuni casi, fino al 100% della spesa.
Bonus accumulo energia rinnovabile: istruzioni dall’Agenzia delle Entrate
Nei giorni scorsi, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato le modalità di accesso a questi crediti d’imposta, specificando i passaggi che l’utente o il terzo soggetto dovranno compiere per accedere ai fondi.
La domanda potrà essere presentata dal 1 al 30 marzo 2023, per ottenere la detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia, collegati a impianti di produzione dell’elettricità alimentati da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili anche già esistenti e che hanno usufruito di altri bonus e incentivi al momento dell’installazione.
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A chi spetta il bonus per i sistemi di accumulo di energia rinnovabile
Lo sgravio fiscale per l’acquisto di batterie di accumulo dunque spetta a:
- coloro che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, hanno sostenuto delle spese documentate per l’installazione di sistemi di immagazzinamento come persone fisiche;
- i beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto.
La cifra messa a disposizione annualmente nel decreto approvato dal Governo è pari a 3 milioni di euro complessivi per il 2022. Il calcolo però preciso del credito d’imposta spettante ad ogni beneficiario sarà fatto solamente quando sarà chiuso il bando, dunque dopo il 30 marzo 2023, in base ai calcoli effettuati sulle singole domande. Entro 10 giorni, l’Agenzia delle Entrate poi renderà note le cifre del contributo d’imposta.
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La domanda di richiesta va inoltrata direttamente dal contribuente o tramite un intermediario, direttamente dall’area dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo 5 giorni dall’invio, il contribuente riceverà una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda o il rifiuto con l’eventuale motivazione.
Una volta ottenuto il bonus, potrà essere utilizzato al momento della dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2022 come credito compensativo delle imposte da pagare nella stessa dichiarazione dei redditi.