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La parola stand-by significa letteralmente “pausa” e in relazione ai dispositivi elettrici indica la modalità in cui si trovano quando consumano meno energia. Meno energia quindi, non zero: la lucina a ledO diodo a emissione di luce, è un componente elettronico formato da due filamenti che consentono il passaggio di corrente elettrica. Quando i due terminali vengono attraversati dalla corrente elettrica,... Leggi rossa presente sui dispositivi che lasciamo in stand-by dovrebbe già metterci sull’attenti di fronte alla possibilità di uno spreco non necessario, perché la corrente continua comunque ad alimentare il dispositivo finché non si stacca la spina dalla presa.
Lo stand-by non va demonizzato; si rivela infatti utile quando smettiamo di utilizzare il dispositivo per un breve lasso di tempo. Pensiamo al PC, quando ci allontaniamo dallo schermo durante l’orario di lavoro per fare una pausa; se lo spegnessimo butteremmo del tempo a riavviarlo ogni volta con il rischio di perdere documenti e finestre aperte sul desktop. Se la pausa dovesse allungarsi trasformando i minuti in ore, però, è meglio spegnerlo proprio come andrebbero spenti altri dispositivi che invece siamo abituati a tenere accesi anche di notte, quando non servono proprio a nessuno.
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Quindi, lo stand-by va bene o no?
La risposta giusta sta nel mezzo, come nell’esempio del PC durante le pause dal lavoro, ma in linea di massima converrebbe staccare la spina dalla presa ogni volta in cui il dispositivo è destinato a rimanere inattivo per oltre mezz’ora.
Ormai esistono in commercio modelli di televisori smart, dotati di meccanismo interno chiamato a interrompere il collegamento con la rete elettrica dopo un determinato tempo di stand-by; la maggior parte dei dispositivi elettrici presenti nelle nostre case, però, non possiede questo optional, ed è facile dimenticarli accesi quando non necessario.
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In primis i caricabatterie del telefono: quante volte li lasciamo attaccati alla presa e li dimentichiamo lì? Anche questo è uno spreco di energia evitabile, eppure basterebbe un minimo di accortezza in più per correggere un’abitudine che mettiamo in atto in maniera quasi del tutto inconsapevole.
Se iniziamo a stare attenti noteremo mese dopo mese un risparmio evidente in bolletta. Facciamo un esempio con i numeri, così da capire a quanto ammonta lo spreco energetico: se una abitazione utilizza in media 300 kilowattoraIl kWh è una misura di energia elettrica. Questa unità di misura è utilizzata per quantificare la quantità di energia consumata da un apparecchio elettrico in un determinato periodo di... Leggi l’anno, a fine anno la percentuale relativa all’energia sprecata dagli elettrodomestici in stand-by può arrivare fino al 15%.
Sai che lo spegnimento automatico dei dispositivi nelle nostre case dovrebbe in realtà essere previsto per legge, per conformare i dispositivi ai parametri di efficienza energeticaÈ il rapporto tra un risultato in termini di rendimento, merci, servizi o energia e l'immissione di energia. Leggi stabiliti dalla Comunità Europea? Secondo questi standard la modalità stand-by dovrebbe assorbire al massimo un 1 wattIl watt (simbolo: W) è l'unità di misura della potenza. La potenza è la quantità di energia prodotta o consumata in un unità di tempo. La potenza viene espressa in... Leggi di energia ma nella realtà si arriva a consumarne tre volte tanto, con conseguenze che ricadono non soltanto sul nostro portafogli ma anche sull’ambiente. Difficile da credere ma è proprio quella piccola e innocente lucina rossa la responsabile dell’emissione di ben 6 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera all’anno.
Quali sono le soluzioni per risparmiare in casa
Tra gli elettrodomestici che consumano di più in stand-by ci sono le console dei videogiochi e le fotocopiatrici seguite dai televisori, i pc, i caricabatterie e le basi di ricarica dei robot aspirapolvere, che sappiamo benissimo di dover staccare una volta terminato l’utilizzo ma niente, li lasciamo attaccati alla presa perché tanto ci serviranno di nuovo. Stesso ragionamento di quando non abbiamo voglia di rifare il letto la mattina perché tanto ci torneremo la sera: non fa una piega, però è sbagliato.
Per mettere in pratica nuovi comportamenti virtuosi la migliore soluzione che puoi scegliere è dotare la tua casa di apparecchi a basso impatto energetico e soprattutto ricordare di spegnerli, per cui ancora meglio acquistare dispositivi in grado di farlo da soli.
Se non possiamo procurarci elettrodomestici più “accorti” di noi allora vale la regola della spina staccata, un rimedio semplice ed efficace per risolvere il problema all’origine. Sai che staccando la spina ai tuoi elettrodomestici in stand-by può portare a un risparmio annuo fino a 200 euro? Ci sono alcuni dispositivi che non stacchiamo mai e invece dovremmo imparare a farlo, primi tra tutti il modem e i decoder satellitari.
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Per tenere tutte le spine sotto controllo il consiglio è usare le prese multiple dotate di pulsante di accensione e spegnimento; in questo modo con un tasto si staccano più dispositivi contemporaneamente, risolvendo in un colpo solo l’annoso check delle varie spine in giro per casa. È importante impegnarci per cambiare queste piccole abitudini sbagliate perché, sebbene il consumo di uno o più dispositivi tenuti in stand-by da parte di un singolo individuo produce una minima parte di spreco, il ragionamento andrebbe esteso a livello globale e tutti noi dovremmo iniziare a chiederci quali sono le reali conseguenze dei nostri comportamenti.
Il livello di spreco degli elettrodomestici e dispositivi elettrici lasciati stand-by nelle nostre case costa intorno ai 60 miliardi di euro annui, e stime recenti ipotizzano che entro il 2030 il 15% dei consumi elettrici sul territorio europeo sarà imputabile proprio agli apparecchi lasciati in stand-by. In fondo basta davvero poco, giusto un pizzico di attenzione in più: vale la pena, se pensiamo al risparmio in bolletta ma anche all’enorme favore che possiamo fare al pianeta semplicemente staccando una spina.