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Se ne parla molto spesso e da anni ormai: mantenere in Italia l’ora legale (spostamento in avanti di un’ora delle lancette dell’orologio) per tutto l’anno. Secondo Conflavoro PMI potremmo risparmiare così ben 2,7 miliardi di euro tra imprese e famiglie. L’ora legale, ovviamente, non comporta l’aumento delle ore di luce disponibili, ma può permettere un maggior sfruttamento delle ore di luce che di solito vengono sprecate a causa delle abitudini di orario.
Tutti noi, ormai, abbiamo riscontrato che le bollette stanno subendo aumenti fino a quattro volte rispetto ad appena 12 mesi fa, sia per luce e che per il gas. Si stanno quindi pensando ad approcci e soluzioni per alleggerire il peso del caro energia e risparmiare, sfruttando un’ora in più di luce solarePer approfondire leggi "Energia solare: come viene raccolta e vantaggi nell’utilizzo". Leggi nel corso dei prossimi 147 giorni che vanno dal 30 ottobre di quest’anno – quando entrerà in vigore l’ora solare – al 26 marzo del 2023.
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All’interno di una nota, Conflavoro PMI afferma: “Nel 2021 il fabbisogno energetico registrato da TERNA si è attestato su 318,1 miliardi di kWhIl kWh è una misura di energia elettrica. Questa unità di misura è utilizzata per quantificare la quantità di energia consumata da un apparecchio elettrico in un determinato periodo di... Leggi comprese ovviamente le energie rinnovabili. Quest’anno i consumi sono in linea e, con l’inverno ancora lontano, ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) fissa già per il trimestre ottobre – dicembre un prezzo di 0,51 euro al kWh, riducendo al +59% il rincaro per la famiglia tipo in tutela. Dopo dicembre, ossia in pieno inverno e con le molte incertezze che stiamo vivendo a livello internazionale, non è però dato sapere quel che accadrà”.
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Restare con l’ora legale aiuterebbe ad evitare una serie di misure di emergenza che si stanno ventilando negli ultimi tempi, tra cui la riduzione dell’orario di lavoro, spegnimento anticipato e accensione posticipata dell’illuminazione, o peggio ancora, eventuali blocchi di produzione da parte delle aziende che sono più in difficoltà.
Alcuni mesi fa anche SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) aveva chiesto al Governo di evitare il passaggio dall’ora legale alla solare, segnalando alcuni dati basati su un calcolo effettuato da TERNA: nei primi 7 mesi del 2022 in cui era attiva l’ora legale e prima dell’aumento dei prezzi, sono stati risparmiati 420 milioni di kWh di energia elettrica e – cosa ottima – anche 200mila tonnellate di CO2 annui, per un risparmio complessivo di 190 milioni di euro. Ampliando l’asse temporale agli anni che vanno dal 2002 al 2021 il risparmio per gli italiani ammonta a oltre 1,8 miliardi di euro.
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In Italia e in altri stati dell’Unione Europea, l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, finisce l’ultima domenica di ottobre e per il resto dell’anno c’è l’ora solare. Per cui, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 sposteremo le lancette dell’orologio indietro di 60 minuti, dalle ore 3 alle 2, guadagnando un’ora di sonno. Nel nostro Paese l’ora legale è stata introdotta nel maggio 1916, con due interruzioni tra il 1921 e il 1939 e tra il 1948 e il 1965.