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Dagli Stati Uniti arriva una notizia importante che ha fatto il giro del mondo, soprattutto nell’ambiente scientifico, in quanto potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione nel campo della produzione di energia. Per la prima volta nella storia, infatti, è stato ottenuto un surplus positivo di energia partendo da una fusione nucleare.
Energia dalla fusione nucleare: l’esperimento
Ad annunciare l’importante novità è stato direttamente il Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, parlando di un risultato storico da parte degli scienziati che hanno prodotto un quantitativo di energia superiore rispetto a quella utilizzata per la fusione tramite laser. Il guadagno netto, infatti, fino ad ora era stato il tallone d’Achille che aveva impedito di sviluppare tecnologicamente la produzione di energia da fusione nucleare. Nell’esperimento, gli scienziati hanno fornito 2,05 megajoule di energia nel bersaglio e ha prodotto 3,15 megajoule di energia di fusione, generando oltre il 50% di energia in più rispetto a quella immessa. Una cifra fra l’altro importante, che lascia ben sperare sviluppando ed ottimizzando le tecniche di fusione per ottenere percentuali ancora più interessanti.
Alex Padilla, senatore statunitense, ha parlato di una pietra miliare per produrre in futuro energia pulita, senza dunque utilizzare combustibili fossili o gas. Il centro di ricerca che ha ottenuto il risultato è il National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory dove si lavora contemporaneamente con ben 192 laser.
Il segretario all’Energia degli Stati Uniti Jennifer M. Granholm ha dichiarato: “L’amministrazione Biden-Harris è impegnata a sostenere i nostri scienziati di livello mondiale, come il team del Nif il cui lavoro ci aiuterà a risolvere i problemi più complessi e urgenti dell’umanità, come fornire energia pulita per combattere il cambiamento climatico senza dover ricorrere ai test nucleari tradizionali.”
Il rappresentante degli Stati Uniti Zoe Lofgren (CA-19) ha aggiunto:
“Questo significativo progresso mette in mostra le possibilità future per la commercializzazione dell’energia da fusione. Il Congresso e l’amministrazione devono finanziare completamente e attuare correttamente le disposizioni sulla ricerca sulla fusione nel recente CHIPS and Science Act e probabilmente anche di più. Durante la seconda guerra mondiale, abbiamo realizzato il Progetto Manhattan per un risultato tempestivo. Le sfide che il mondo deve affrontare oggi sono ancora più grandi di allora. Dobbiamo raddoppiare e accelerare la ricerca per esplorare nuovi percorsi per l’energia pulita e illimitata che la fusione promette”.
Energia dalla fusione nucleare: quando potrà arrivare sul mercato?
Se da una parte l’entusiasmo della comunità scientifica è evidente e comprensibile, considerando il passo in avanti fatto dalla ricerca, ora però ci vorranno probabilmente decenni finchè si possa davvero pensare di produrre in larga scala e ad uso commerciale e industriale energia partendo dalla fusione nucleare. Kim Budin, direttrice del laboratorio dove è avvenuto l’esperimento, ha chiarito:
“Questa è stata una accensione, per una sola volta, di una capsula ma per ottenere l’energia commerciale da fusione c’è bisogno di molte cose. Bisogna essere in grado di produrre molti eventi di innesco per fusione per minuto e bisogna avere un robusto sistema di elementi di trasmissione per realizzarli. Ma con sforzi e investimenti concertati, e alcuni decenni di ricerca sulle tecnologie necessarie, saremo nella posizione di costruire una centrale elettrica”.